Adottando il protocollo di Kyoto, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 entro il 2020 per almeno il 20%. Per raggiungere questo obiettivo l’EU ha adottato la Direttiva EuP (Energy-using Products Directive) nel 2005. Poi rinominata ErP (Energy-related Products) nel 2009. Nel 2010 limiti più stringenti sono stati definiti per i ventilatori, indipendentemente dal fatto che operino da soli o all’interno di un macchinario.
La Direttiva ErP ha a che vedere con tutti i prodotti che consumano energia, in una forma o in un'altra. Per esempio sono già stati imposti dei limiti alle pompe con la direttiva n°641/2009 il 22 luglio. Sono esclusi i ventilatori per cappe di aspirazione da cucina con potenza inferiore a 280W e i ventilatori utilizzati negli asciugatori per abiti. Nuove limitazioni verranno applicate a partire dal 2013 e 2015 per i ventilatori cui potenza si trova tra 125W e 500kW. Per i diversi tipi, la EU specifica i livelli di efficienza minima. Questi vengono definiti a seconda del tipo di ventilatore, dal tipo di misurazione e dalla potenza elettrica consumata. Anche nella prima fase, circa il 30% di tutti i ventilatori attualmente disponibili non soddisferà questi criteri. Con la seconda fase del 2015 se ne aggiungerà un altro 20%. La prima fase sarà effettiva dal primo di gennaio 2013, la seconda seguirà nel 2015.
Le installazioni esistenti non dovranno essere modificate. Per i motori elettrici, in sostanza si applica la stessa normativa poiché a partire da giugno 2011 questi devono raggiungere almeno la classe energetica IE2 secondo la normativa ErP n°2009/640/EC dell'Unione Europea. Altrimenti non saranno più utilizzabili in Europa. Ma non tutti i motori saranno coinvolti da queste nuove limitazione (per esempio i motori EC con rotore esterno no).